Mattei Andrea

Nato a Trento, vive a Povo in via Gabbiolo con la moglie, due figlie, un cane e un gatto.

Di professione libraio, è stato responsabile trentino di Amnesty International.

Relazione

- Negli anni passati la collina est ha vissuto una crescita piuttosto disordinata, con delle infrastrutture spesso inadeguate ad uno sviluppo edilizio a volte impattante (vedi Via della Villa a Villazzano e il "Poggio", dove è pericoloso passeggiare, o a Via dei Castori a Martignano, ma gli esempi potrebbero essere molti).

- A questa crescita disordinata si sta cercando ultimamente di porre rimedio con approntamento di molti marciapiedi, miglioramento dell'illuminazione, arredo urbano e recupero di edifici a scopi sociali e di ritrovo.

- Per procedere in questa direzione è necessario porre un freno alle costruzioni private, a volte con prese di posizione che possono sembrare dure ma che ritengo necessarie, come quella delle minacciate dimissioni del presidente circoscrizionale di Villazzano in merito alla paventata lottizzazione del Cernidor.

- Le aree edificabili vanno cercate in altre zone, in fondovalle, non perchè vi siano zone e cittadini di serie A e di serie B (salvaguardiamo la collina e "infognamo" pure i sobborghi nord e sud), ma perchè la collina mantiene una funzione di polmone verde, di area di svago per tutta la città (vedi la classica passeggiata di Gabbiolo e quelle a monte di Cognola) e deturparla con nuove costruzioni sarebbe una perdita per tutta la città. Inoltre andrebbe persa la memoria storica della presenza agricola, sempre più esigua nel territorio di Trento.

- La partita va giocata nelle aree che si stanno liberando con la dismissione di fabbriche, capannoni e caserme, dove si dovrebbe individuare, oltre che ai progetti altiso-nanti (e molto costosi) delle varie "cittadelle della scienza", "poli terziari e fieristici" e simili, delle aree significative per l'edilizia popolare o agevolata. Ad esempio in una zona ad alta valenza simbolica come l'ex Michelin, io avrei gradito (visto che l'idea lanciata da vari sindacalisti fra cui mio padre, Beppino Mattei, di un luogo della memoria per il movimento operaio pare un po' snobbata dall'amministrazione) un quartiere "popolare" del genere "Rote Wien", per mantenere una presenza significativa di quella classe lavoratrice che ha affollato per 70 anni l'area dell'ex fabbrica. E in questo senso può esserci un intervento dell'ente pubblico per calmierare il costo dei terreni edificabili, ormai insostenibile nella ns. città.

- Una bella caratteristica dei sobborghi della collina est, e che va mantenuta e incoraggiata, e' quella di "fare paese", dove la gente si conosce, si ritrova, anche grazie ad una volontariato molto radicato, e mantiene quindi quella dimensione "umana" che Trento città ha perso ormai quasi del tutto, ora che anche Via Suffragio, l'ultima via del centro, ha perso questa dimensione raccolta del quartiere. Anche qui il ruolo dell'ente pubblico e' quello, non tanto del finanziamento a pioggia o della promozione, ma quanto del sostegno delle realtà esistenti, soprattutto fornendo spazi: centri civici, teatri, parchi, sale riunioni, palestre.

- Ultimo argomento che ritengo essenziale sono i collegamenti ed i servizi: il potenziamento della rete di autobus e' ancora insufficiente e, parallelamente al potenziamento del mezzo pubblico, vanno prese scelte coraggiose sulla chiusura di certe aree al traffico (sarà interessante vedere se la stazione della metropolitana di superficie in costruzione a Villazzano sarà in grado di trattenere una parte del traffico privato proveniente dalla Fricca e diretto verso il centro, alleggerendo quindi anche il flusso di automobili che si muovono da Villazzano verso Trento): creando reali alternative al mezzo privato e costruendo nuove piste ciclabili (ormai i ciclisti sono sempre più a rischio investimento) si potrà pretendere dai cittadini un minore uso dell'automobile, con la chiusura appunto di altre aree della città, costruzione di parcheggi non troppo vicini al centro e istituzione di autobus navetta "obbligatori", non fallimentari come quello dal parcheggio di Via Monte Baldo. Ricordiamo inoltre che la viabilità della collina est e' molto fragile: basta una piccola frana in Via Asiago per mandare in tilt il traffico mattutino e ricordiamo che andranno rifatti il viadotto di Gocciadoro ed il ponte di collegamento fra Via Gocciadoro e Via Asiago.

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