15 luglio - Arrivo a Tremembè - riflessioni sulle pousade

Armando parlando con gente conosciuta nei suoi precedenti viaggi coglie notizie che sono sconfortanti, anche quì la crisi economica fa i suoi danni, le pousade lavorano poco, alcune sono aperte solo il sabato e la domenica, altre sono chiuse; fuori dalle case, lungo la strada si trovano spesso cartelli con la scritta “vende-se”. Come e´ possibile che in un Brasile che è in via di espansione, il cui PIL é in aumento, la crisi economica possa far abbandonare attività lavorative di famiglie e associazioni? Non dovrebbe avere una ricaduta positiva anche su queste realtà? Perchè non riesce a decollare un turismo responsabile che offre tranquillità, incontri nelle comunità, cibo genuino? Arrivano qui imprenditori che costruiscono “piccoli villaggi” nel villaggio e da questi però separati da una entrata con cancello. Le nuove case sono chiuse per buona parte dell’anno, gestite dall’imprenditore stesso nel tempo in cui restano vuote. E´ questo l´investimento di cui il Brasile ha bisogno? Dall’altra parte ci sono associazioni come Tremembè che punta allo sviluppo non diretto dall´esterno ma promosso da persone del posto, coppie, famiglie che si prendono in gestione la pousada.

pousada tremembeLa gestione è talvolta problematica ed in perdita perchè non hanno iniziative proprie, non c´è continuità nelle gestioni, quello che viene fatto di buono da un gestore, viene poi abbandonato da quello successivo. Non accettano di lavorare avendo come guadagno il profitto dell´impresa ma preferiscono avere uno stipendio base, questo porta a non investire energie sufficienti per fare funzionare bene l´impresa. Non emerge lungimiranza nel loro impegno, peraltro ridotto al minimo e per brevi periodi. Come trovare la soluzione per far crescere in loro uno spirito di iniziativa volto a migliorare, abbellire, rendere attraente la pousada, peraltro strutturata molto bene, con ampi spazi per il vivere comune.
Come ottenere che i gestori si occupino non solo di chi arriva, ma si preoccupino anche di farli arrivare questi turisti responsabili.
Si sta valutando la proposta di fare gestire ad un italiano, coppie, famiglie, la pousada; ma ci vorrebbero persone con molte competenze sia di gestione e di manutenzione pratica della struttura e che nel contempo sia in grado di fare comunicazione efficace con la rete associativa. Sara´ un compito complesso. Riuscirà questo intento? Non e´ forse anche questo un fallimento rispetto alle aspettative iniziali e cioè promuovere, stimolare l´imprenditoria locale? Ma si sa, non ci si improvvisa imprenditori se nella cultura di base non c´è spirito competitivo e ci si accontenta di quello che serve per vivere. Qui l’obbiettivo e lo spirito della decrescita felice è abbondantemente raggiunto. Secondo alcune correnti di pensiero, noi immersi nella crisi economica, dovremmo in qualche modo avvicinarci a tale obbiettivo, tuttavia vorremmo stimolare questa popolazione ad evolversi secondo il nostro modello che in questo momento mostra tutte le sue incoerenze, aberrazioni e fragilità...

Sono le 5 del mattino e mentre scrivo sento il movimento delle onde dell´atlantico, il canto di un gallo che poco distante annuncia il nuovo giorno. Lo zaino e´ pronto per partire verso nuovi incontri, lungo la rete TUCUM, durante i quali verranno discussi e verificati gli stati di realizzazione dei vari progetti, con i vari responsabili e collaboratori.

 

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