Betta Paola

Risiedo da una vita a Meano.
Lavoro come impiegata e da anni sono impegnata nell’associazionismo locale.
Ho sempre molta voglia di dedicarmi a cose nuove ma alcuni interessi sono rimasti costanti nel tempo, come la lettura (poesia in particolare), la musica classica e la conoscenza di culture diverse dalla mia.
Appena posso mi tuffo nella natura dove mi piace praticare anche fondo e bicicletta.

 

Relazione - Un progetto per la collina est di Trento

Mi è stato chiesto di sviluppare meglio la mia idea ma per farlo ora devo per forza tralasciare l'ultima parte della mia proposta che riguarda il sondaggio del già esistente e di quanto si sta già pensando di realizzare in merito alla valorizzazione della via Claudia Augusta e del monte Calisio e dove invitavo a mettere sul tavolo tutte le carte che su questi argomenti si stanno giocando, perchè sicuramente è il metodo migliore per partire con un progetto di questo tipo.

Qui mi limiterei dunque a sviluppare la parte che interessa il coinvolgimento di vari soggetti: dai privati, alle associazioni, alle scuole fino alle istituzioni, dopo avere brevemente ricordato che la strada romana via Claudia Augusta è quell’antico percorso che partendo da Altino, vicino a Venezia si collegava al Danubio (esattamente ad Augsburg – Germania) passando attraverso il Veneto, il Trentino, l'Alto Adige, il Tirolo e la Baviera e nel tratto della collina est di Trento toccando le località di Martignano, Cognola, Boleri, Gardolo di Mezzo, Meano, Gazzadina, Camparta, S. Lazzaro, e il monte Calisio, antica miniera di argento da sempre protagonista della storia della collina, che coinvolge tutte le località della zona, da S. Lazzaro a Villamontagna.

Dopo questa premessa per inquadrare meglio gli ambiti fisici dove insisterebbe il progetto, aggiungerei che per quanto riguarda la via Claudia Augusta esiste già il percorso segnalato lungo il quale in autunno ha luogo da 3 anni una marcia non competitiva; si tratterebbe quindi di curare il percorso rendendolo idoneo come sentiero transitabile a piedi ma anche come via ciclabile.

Lungo il percorso andrebbero individuati dei posti di sosta per pernottare (es. affittacamere in case private o masi) e per mangiare (es. semplici agritur dove gustare piatti tipici e prodotti della campagna) comunque luoghi dove l'ospite venga ben accolto in qualsiasi stagione. In questa fase sarebbero coinvolti i privati.

Le associazioni potrebbero farsi carico (insieme alle istituzioni) di individuare siti adatti ad ospitare piccoli intrattenimenti, spettacoli, seminari, rendendoli accoglienti e proponendosi essi stessi quali attori, soprattutto nella fase iniziale. Penso all'esibizione di cori ma anche alle rappresentazioni teatrali delle varie compagnie locali. Il monte Calisio poi si presta a sede per laboratori all'aperto (es. di archeologia, mineralogia, ecc..) per scolari e studenti anche provenienti da altre regioni o stati, oltre a tutte le proposte del costituendo ecomuseo Argentario, il coinvolgimento del quale potrebbe costituire il lato scientifico del progetto.

Per quanto riguarda le scuole partendo da quelle dell'infanzia sino alle medie avrebbero l'opportunità di far vivere "sulla strada" i loro programmi di teatro, musica, storia, letteratura ecc.. trasportando in teatri naturali all'aperto le loro lezioni. Qui naturalmente sta nella disponibilità di mettersi in gioco di ciascuna scuola trovare le modalità e i contesti più adatti.

Le possibilità secondo me sarebbero tantissime; il pericolo quello di dare un'impronta troppo turistica al progetto che nella mia testa dovrebbe rimanere molto artigianale, anche se molto curato, e coinvolgere persone che hanno a cuore, mi ripeto, il rispetto e l'amore del territorio, la voglia di conoscere nuove persone anche di culture diverse e di accogliere l'altro in modo semplice e genuino.

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