Cene 2003

PROGRAMMA "CENE ALTROMONDO" EDIZIONE 2003

20 maggio: Polonia

Le "cene "iniziano dove erano finite, con il pienone. La zuppa, con involtini di carne, riscaldano la serata fredda. Ma andiamo con ordine.Prima di tutto i bambini delle Scuole Elementari di Martignano hanno voluto offrire il loro contributo alla convivenza e alla pace: alcune canzoni, qualche danza e varie poesie. C'era anche il sindaco Alberto Pacher tra la gente. Ha parlato di una città che si sente orgogliosa di essere crocevia di culture, nazionalità e razze. Poi via con la cucina: erano previsti 250 piatti che sono spariti in meno di un'ora. Poi Anna Maria Chryc, leader del gruppo, ha parlato della sua gente, delle fasi dell'immigrazione polacca in Trentino, iniziata già nel secondo dopoguerra. Quindi l'esibizione dei "Pieninj", una quindicina di giovanissimi ragazzi e ragazze che hanno danzato e cantato presentando il folclore della Polonia.Tra i presenti molti polacchi del Trentino. Gente che da anni lavora e vive da noi. Una comunità che è frutto di tre flussi immigratori: del 2° dopoguerra, dei primi anni '80 ed un terzo successivo alla caduta del muro ed alla riacquistata libertà di movimento.

21 maggio: Mozambico

Una serata con tanta voglia di stare insieme, per conoscere un pezzo di storia dello sfortunato paese africano che tra lotta di liberazione e disgrazie naturali ha vissuto negli ultimi decenni il suo periodo nero e che sta cercando la via dello sviluppo, anche attraverso la cooperazione decentrata con la nostra Provincia Autonoma di Trento. C'è gente, molta gente. Vengono e si assoggettano ai tempi lunghi, ascoltano un poco di musica, mangiano e trascorrono la serata parlando con gli amici. Sul palco Vincente Cossa con la sua chitarra e la sua voce densa di malinconia africana. Micaela Bertoldi, l'Assessora alla Cultura di Trento, ci ricorda che Trento è fiera di essere diventata terra di convivenza; intanto c'è gente, sempre più gente. Ma non c'è fretta, non ci sono spinte. Anche questo è il diverso delle "Cene dell'altro Mondo"; non è sabato, non è domenica, domani si lavora ma questo è uno spazio del sorriso

22 maggio: Brasile

C'era gente che si asciugava gli occhi alla fine dell'esibizione del gruppo "Areia fina", 11 meninos de rua. Anzi 9 bambini che battono sui tamburi con ritmi assatanati e due bambine che danzavano. Come solo il Brasile sa danzare. E Lula, Lula-là. "Cene dell'altro mondo" hanno fatto il botto, pienone assoluto. I 500 piatti brasiliani, il Kebab, tutto finito già verso le 22,00. Parcheggiare a Martignano era impossibile. Pegoretti (Ass. sport di Trento) premia Arben Baftiroski, un ragazzo bosniaco che si è fatto strada nel campo del basket. Poi una targa per l'Aquila Basket che ha saputo amalgamare atleti trentini e stranieri. E poi musica, feijoada, musica, feijoada, o semplicemente Brasil. Sotto il tendone gente di vari colori: mulatti, meticci, creoli, pardi. Chiasso, caipirinha, cuba libre, festa. Poi il momento magico. Salgono sul palco i ragazzi di "Areia fina". Sono 11 ragazzi dai 10 ai 15 anni. Lula-là. E' l'inferno della musica, della danza afro-americana, della felicità del suono e del ritmo, è l'inferno-paradiso del Brasile. La gente danza, segue i virtuosismi dei ragazzi-tamburo che in questa loro arte hanno trovato modo di riscattarsi da una vita che li aveva relegati al margine. Commozione, commozione pura. I trentini si immedesimano, si spellano le mani. I trentini sono cambiati, non sono più musoni, amano la vita e la danza. E' Brasile e Trentino. Poi una pausa e sul palco salgono i tre professionisti della "Banda Clave do Sol", due brasiliani e un cubano. La cubana ha una voce che pare una viola in una sera di grazie.
Finisce nell'apoteosi.

Qualche foto per ricordare

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